Era l’obbiettivo principale che si era posto l’Avis Milazzo, quello di attirare al convegno di stamattina, 12 novembre, al “Majorana” più ragazzi possibile, per sensibilizzarli ad un argomento troppo spesso accantonato come la donazione del sangue. E poi un’occasione per parlare agli studenti presenti di altri argomenti ancora tabù, come le malattie sessualmente trasmissibili, le cause, le conseguenze, l’impatto psicologico e tanto altro. Dicevamo dei ragazzi, che hanno affollato l’Aula Magna dellIstituto “Majorana” di Milazzo e a buon titolo perché, come ha più volte ricordato ai presenti il preside Castrovinci, il Majorana è ormai un polo formativo di eccellenza e tra i suoi iscritti può contare un nutrito numero di studenti, 654 per la precisione, che hanno scelto l’indirizzo di biotecnologie sanitarie che li porterà a diventare i futuri medici e paramedici. Studenti che potranno contare nella loro formazione, su ben otto laboratori e avere maggiori conoscenze e un approccio competente all’ Università, che fa la differenza rispetto ad altri istituti. Da qui anche l’annuncio della prossima partnership tra l’istituto e Federchimica, alla ricerca di chimici competenti e che punta proprio al Majorana per trovarli.
Tornando al convegno, sicuramente l’Avis ha centrato l’obbiettivo che li aveva spinti ad organizzare il convegno, di avvicinare i ragazzi alla donazione e, nelle prossime settimane, proprio a scuola sarà attivata una settimana di screening cui tutti gli studenti del Majorana potranno partecipare. Altra parola d’ordine che ha accomunato tutti gli interventi degli specialisti che hanno relazionato: corretta informazione. Perché troppo spesso l’approccio a problemi di salute, come le infezioni sessualmente trasmissibili, è frutto solo di un passaparola tra ragazzi e come ha sottolineato la dottoressa Donatella Amadore del consultorio di Milazzo, “è la cosa più sbagliata, perché certi problemi vanno affrontati e per tempo affinché non si abbiano conseguenze più gravi in futuro”. Purtroppo ancora oggi sono 374 milioni i casi al mondo di malattie o meglio infezioni trasmesse attraverso rapporti non protetti e, ancora peggio, molto spesso queste infezioni non producono sintomi e quindi il contagio può diffondersi con più facilità, con conseguenze ancora peggiori. E poi c’è anche l’impatto psicologico che questo tipo di malattie contratte come anche l’HIV ha sulla persona, sul giovane, argomento affrontato in maniera chiara e diretta ai giovani studenti presenti, dalla dottoressa Raffaella Catania. Insomma, la salute come punto fermo della propria vita e il rispetto del proprio corpo che passa innanzitutto dalla prevenzione e dalla corretta informazione. E la donazione del sangue, in cui Milazzo e i suoi giovani risultano deficitari, che va incrementata, provata e consigliata. Anche qui, attraverso una corretta informazione presso la sede Avis di Milazzo, con personale qualificato che saprà anche smontare le “dicerie” che ruotano attorno alla donazione. Pochi minuti, che salvano la vita.